Dall'Ossola ha inizio la fortificazione costruita durante il primo conflitto mondiale,chiamata linea Cadorna.Inizio a parlare di una delle parti da noi meno conosciute che fortunatamente e stata riportata alla luce vista che era per la maggior parte coperta dalla vegetazione. la fortificazione del Sasso Grande a Cuzzago.
Prima un veloce e doveroso cenno storico.
Questa linea di fortificazioni ha appunto inizio dall'Ossola per arrivare fino alla Valtellina.
Già dopo l'unità d'Italia il confine svizzero venne inserito in un progetto di fortificazioni per salvaguardare la pianura Padana da invasioni Austro-Ungariche.Sia per motivi economici che per un poco reale attacco dopo l'accordo dell'italia con Germania e Austria-Ungheria che sfocerà nella triplice Alleanza il progetto venne abbandonato.
Progetto negli anni poi ripreso e abbandonato più volte fino al 1911 con la costruzione di alcuni tratti e tenuto in segreto dall'Italia ai propri alleati.Prima dello scoppio della guerra i rapporti italiani con gli alleati iniziavano a vacillare fino alla definitiva uscita dell'Italia dalla neutralità e alla dichiarazione di guerra all'ex alleato austro-ungarico.
Si vide cosi necessario riprendere a pieno ritmo il progetto di fortificazione per evitare un invasione nemica fino a milano,cuore industriale del paese.L'allora Capo di Stato Maggiore Luigi Cadorna riprese il progetto del 1882 che prevedeva una linea di difesa dalle valli Ossolane fino ai passi Orobici.
Le stime di questa opera mai utilizzata durante il conflitto bellico sono:72 km di trincee,88 postazioni di artiglieria di cui 11 in caverna,25000 metri quadrati di baraccamenti,398 km di mulattiere e 296 km di strade. Il costo dell'opera fu di 105 milioni di lire corrispondenti a circa 150 milioni di Euro odierni.
Dal comune di Cuzzago si trovano i cartelli che portano il visitatore fino all'opera. Attraversato il Rio del Mulini il sentiero sulla destra ci porta alla strada militare che nell'ultimo tratto diventa mulattiera.Troviamo postazioni e trinceramenti ben indicati e ripuliti dalla vegetazione sia a metà che sulla cima della mulattiera.Consiglio questa semplice escursione sia per la bellezza storica sia come premio per gli sforzi fatti per riportare alla luce questi manufatti
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